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Concetti verticali

In ogni mia opera sono scavati o impressi uno o più segni verticali. Anche nelle prime realizzazioni astratte, quando ancora non avevo preso coscienza della definizione di “Concetti Verticali”, e solo in un paio di casi, in due opere del 1992 e del 1993, il termine “Concetto Verticale” compare quasi casualmente per poi di nuovo sparire. Solo più avanti negli anni si consolida il titolo dedicato ad ogni opera come “Concetti Verticali”, proprio in virtù di quei segni che da quel momento vengono da me compresi nella loro natura ed esistenza. Sono segni verticali che da fuori dalla tela entrano e si innalzano verso l’alto, altri si adagiano nel centro di essa, altri ancora la attraversano completamente, sempre verticalmente. Solo in casi veramente rari questi stessi segni sono stati incisi orizzontalmente. Vertical Concept è la mia poesia e la mia anima. è parte intrinseca di me, del mio sentire e interpretare realtà ed emozioni. Una volta che la tela è pronta ma priva di ogni segno, arriva il momento della riflessione. Da dove nasceranno e dove traccerò, scaverò o disegnerò i miei “Vertical Concepts?” Ascolto il mio istinto e rifletto. Lascio scorrere lontano la tensione e mi rilasso guardando la superficie. Ed è allora che il segno prende spazio. Si anima in un punto preciso dell’opera. Il suo mondo è la tela, la tavola il cartone dove trova spazio vitale. Verticale. In una società che corre frenetica verso un futuro sempre più incerto, che ci rende instabili e stressati, alla ricerca di certezze, ecco che un tratto verticale si impone davanti ai miei occhi. L’instabilità trova un segno fermo, sicuro di sé. Un segno che ci porta un messaggio forte e coraggioso, che si protende verso l’alto nella sua assoluta certezza d’esser unico e consistente.
Concetti verticali