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Gennaio 2018

Personale 10-23 Gennaio

Ri-vedere.

“Gli artisti possono colorare il cielo di rosso perché sanno che è blu. Quelli di noi che non sono artisti devono colorare le cose come realmente sono o la gente penserebbe che sono stupidi”
(Cit. Jules Feiffer)

Scegliere di trattare il tema della “discromatopsia” per una mostra d’arte può sembrare avventato, folle; e forse lo è, ma quando si scopre che il daltonismo – come comunemente chiamiamo questa particolare condizione della vista – è un peculiarità di un pittore, cioè dell’artista Bruno Biondi, allora ci si rende conto dell’originalità dell’evento. La difficoltà a riconoscere i colori è sempre stata una costante genetica nella famiglia dell’artista Biondi, difatti da bambino preferiva usare i bianchi e i neri: per lui la pastasciutta al pomodoro era di colore blu, mentre l’incarnato dei suoi amici era verde. Lo spettro cromatico del tutto sfasato concedeva a lui la specificità distintiva di riuscire però a percepire alcuni valori minimali non visibili a monitor da altri. Biondi vive in un mondo tutto suo dal punto di vista cromatico e ciò fa di lui un artista del tutto singolare. Al lavoro, in segreto, inizialmente si faceva aiutare da una persona di fiducia per miscelare i colori – con i quali ha sempre lavorato – in modo consono. Ha sempre amato i colori puri come il bianco e il nero in quanto li sentiva profondamente insiti nella sua natura e molti dei suoi lavori viravano maggiormente verso tali cromie; ma, nel tempo decide di inserire nelle sue opere anche colori come il giallo, il blu e il rosso. La nuova mostra in galleria STATUTO13 ci presenta infatti oltre ai toni bianchi, neri o digradanti verso il grigio, anche le nuances dei colori primari.

“Il rosso,” così come ce lo immaginiamo, come colore tipicamente caldo, senza limiti, agisce interiormente come un colore assai vivace, acceso, inquieto, il quale non possiede però il carattere di prodigalità del giallo, che si consuma spandendosi da tutte le parti, bensì genera, nonostante tutta la sua energia e intensità, una forte nota di un’energia immensa, quasi consapevole del proprio fine.”
(Cit. Wassily Kandinsky)

Ho sempre un brivido quando guardo il rosso. Non conosco nulla di più pulsante ed espansivo di questo colore che ogni volta si affaccia alla porta del cuore e bussa. E quando il cuore apre non vi entrano né lo sconforto né la malinconia ma solo l’emozione e la vertigine. Osservare queste nuove tonalità nelle opere di Bruno Biondi dona una sorta di trepidazione che sa catturare l’attenzione della mia anima e che sa far vibrare le corde della spiritualità e dell’emozionalità più pura. Spesso ri-vediamo le verticalità presenti e tipiche nelle sue tele e nelle sue tavole ma connotarle, inserirle in un mondo dove emerge il colore riesce a risvegliare i sensi nell’intimo. In epoca romana e nel Medioevo la bandiera rossa veniva impiegata dagli eserciti per intimidire il nemico e voleva indicare che, in caso di vittoria, non ci sarebbe stata pietà. Veniva issata anche dalle navi di pirati prima di saccheggiare una nave. In seguito simboleggiò l’essere disposti a battersi: per esempio veniva issata su castelli e città assediate per indicare che non si sarebbero arrese. Negli anni successivi la bandiera rossa venne impiegata dai governi per indicare le emergenze o per segnalare l’imposizione della legge marziale. Percepisco dunque un’urgenza, svelata dalle cromie scelte da Bruno Biondi per questa nuova e affascinante mostra, quella di un uomo pacato e molto sensibile che riesce ad urlare metaforicamente con l’ausilio del colore. Urla silenziosamente, poeticamente, la bellezza della vita, la voglia di emergere dal buio, la sincerità di chi sa generosamente donare una parte di sé creando un’opera d’arte intima e vera.
Opera per la Comunicazione della Personale - Gennaio 2018
Concetti Verticali - 120x120 cm - 2017


Galleria STATUTO 13 - Via Statuto, 13 - Milano Brera District

Testo critico mostra Personale di Bruno Biondi a cura di
Massimiliano Bisazza - Gennaio 2018

Recensioni.
Artribune
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Arte.it - The Map Of Art In Italy
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